Alien: Covenant—La nascita di David
Il documento propone una breve analisi della prima sequenza di apertura di Alien: Covenant (R. Scott, 2017), secondo capitolo cinematografico della recente trilogia fantascientifica iniziata con Prometheus (R. Scott, 2012), connessa all’universo di Alien (R. Scott, 1979). La ricerca considera il prodotto e i relativi materiali studiandone le scelte creative, le proprietà informative, le modalità di rappresentazione visiva e di promozione.
“Where do we come from? I refuse to believe that mankind is a random byproduct of molecular circumstance, no more than the result of mere biological chance. No. There must be more. And you and I, son, we will find it.”
“I am your father.”
1. Introduzione
1.1. La storia di Alien: Covenant
In Alien: Covenant, una missione spaziale di colonizzazione interplanetaria finanziata dalla Weyland-Yutani si interrompe quando l’astronave Covenant è danneggiata a causa di una tempesta cosmica. Durante le operazioni di riparazione è casualmente intercettato un segnale radio di una voce umana proveniente da un vicino planetoide abitabile. Le attività di esplorazione e di ricerca della fonte della trasmissione coincideranno con una serie di scoperte spaventose che metteranno in pericolo l’equipaggio e l’intera umanità.
1.2. Peter Weyland e l’androide David
La prima sequenza di Alien: Covenant è ambientata in un intervallo temporale precedente alla missione di colonizzazione (2104), in un periodo antecedente anche alla storia di Prometheus (2093).[1]
In un’ampia stanza bianca minimalista arredata con opere d’arte e un pianoforte[2], Peter Weyland (Guy Pearce) fondatore delle Weyland Industries, verifica le caratteristiche operative della sua prima creazione robotica, l’androide David (Michael Fassbender). La scena, tra riferimenti simbolici e dialoghi essenziali, sintetizza e connette molti elementi cardinali dell’intera proprietà intellettuale (filosofia, intelligenza artificiale, religione, mitologia, mortalità, storia dell’umanità).
“If you created me, who created you?”
“What is your name? David.”
2. Analisi
2.1. Struttura narrativa
Il rapporto tra Weyland e David, e le loro relative componenti psicologiche, è una questione centrale nelle narrazioni di Prometheus e di Alien Covenant.
Il dialogo tra Weyland e l’androide comprende 14 momenti principali:
- Benvenuto
Peter Weyland chiede al suo androide, presumibilmente appena attivato, come si sente e che cosa vede. - Percezione
L’androide risponde che si sente “vivo”. Poi inizia a descrivere lo spazio e gli oggetti circostanti (colore, ambiente, oggetto più vicino, strumento musicale, opera d’arte). - Presentazione
Con un tono ironico, Weyland si dichiara suo padre; poi gli ordina di camminare. - Ruolo
L’androide chiede a Weyland se è suo figlio. - Identità
Weyland lo descrive come la sua creazione; poi gli chiede il suo nome. - Emulazione
Al centro della stanza, l’androide nota il David di Michelangelo e si attribuisce il nome dell’opera. - Esecuzione
Avvicinandosi al pianoforte, Weyland invita David a suonare un brano per lui, suggerendo Wagner. - Libero arbitrio
Seduto al pianoforte, David chiede a Weyland quale brano preferisce ascoltare. Weyland affida a David la scelta. L’androide inizia a eseguire un suo personale arrangiamento. - Critica
Weyland riconosce il brano, The Entry of the Gods into Valhalla, e sottolinea il ridotto impatto dell’esecuzione musicale senza l’orchestra. - Quesito esistenziale
David si interrompe, e rivolge una domanda a Weyland.
“Se tu hai creato me, chi ha creato te?” - Missione
Weyland dichiara che tutta la storia dell’umanità non ha importanza. L’unica domanda importante riguarda l’origine della nostra specie. Weyland rifiuta l’idea di un’umanità creata da una circostanza biologica casuale e promette a David di trovare la risposta insieme. - Mortalità
In una riflessione spontanea, David constata che Weyland è destinato a morire, mentre lui no. - Sottomissione
Weyland guarda David con severità e non risponde all’osservazione dell’androide. Con tono infastidito, chiede a David di versargli il tè. - Consapevolezza
Dopo un’iniziale espressione di dissenso e delusione, David si avvicina alla poltrona di Weyland per servirgli il tè, porgendogli infine la tazzina con uno sguardo gentile e servile.
2.2. Elementi informativi
In sintesi, consideriamo i seguenti elementi:
- Coscienza artificiale (la nascita)
La pupilla di David si dilata leggermente mentre l’androide realizza di esistere e risponde a Weyland di sentirsi “vivo”.[2] - Realtà percepita (linguaggio e concetti)
Mentre Weyland si avvicina all’androide attraversando la stanza, David è inizialmente seduto sul trono[3], probabilmente intento a osservare il paesaggio esterno, la sua prima visione del mondo naturale. Interrogato da Weyland, David descrive i vari elementi intorno a lui. - Autorità genitoriale (il creatore)
David reagisce alla presenza fisica di Weyland soltanto dopo che l’imprenditore gli rivela con ironia di essere suo padre (collegandosi al concetto di nascita e maternità dell’opera di Piero Della Francesca).
È proprio questo il primo momento in cui David guarda direttamente negli occhi Weyland, incontrando il suo creatore[4]. - Figlio perfetto (erede immortale)
Quando David rivolge una domanda a Weyland, in un curioso equivoco di comunicazione, l’imprenditore completa la domanda riferendosi al concetto di perfezione dell’androide. Chiarita la domanda da parte di David, interessato a sentirsi definire come “figlio”, Weyland risponde all’androide di considerarsi come una sua “creazione”. Subito dopo, quando Weyland chiede al robot il suo nome, David nota la statua di Michelangelo e, rielaborando la negazione del concetto di “figlio” con il proprio stato di “creazione perfetta”, si attribuisce il nome dell’eroe biblico[5] e del capolavoro di Michelangelo, tuttora esistente nonostante la morte del suo creatore. - Profezie mitologiche (gli dei condannati)
Quando Weyland lascia la libertà di scelta a David per suonare un brano musicale di Wagner, è curioso come l’androide, condizionato dal tema della Natività e della Creazione, scelga di proposito proprio l’opera intitolata Das Rheingold (Entrance of the Gods into Valhalla; 1869)[6] - Il mito della creazione (l’umanità come progetto biologico)
Mentre è intento a suonare al pianoforte, David si interrompe e chiede a Weyland chi sono i suoi creatori.[7] Weyland sorride, capendo il senso ingenuo, ma profondo della domanda di David. Weyland infatti dichiara l’inutilità di tutta la storia dell’innovazione tecnologica umana di fronte al quesito esistenziale sull’origine dell’umanità, rifiutando l’idea di considerare l’Uomo come il risultato di un fenomeno biologico casuale. La sua ricerca filosofica e spirituale è rivolta verso la ricerca di una verità definitiva.[8] - Principio sovversivo (superiorità biorobotica)
Dopo la constatazione di David riguardo alla mortalità umana del suo creatore, Weyland, ora seduto sul trono, guarda con severità l’androide ordinandogli di servirgli il tè. L’espressione facciale di Davide lascia intuire un senso di esitazione e di contrarietà rispetto alla sua condizione subordinata agli umani. Weyland infatti, deve ripetere la sua richiesta prima che David lo raggiunga per porgergli la tazza con un’espressione di forzata innocenza.[9]
[…] This is the first fresh morning of David, and David is being listened to by his father. Approved and admire by his father. But then, eventually, the father realizes that this AI is actually dangerous. […] In this scene David becomes kind of aware that he actually is superior to his father. […] So here you are witnessing a superlatively successful man, probably a trillionaire, who is revealing his insecurity about being human. And this is where we find David, now studying him, realizing he has limitations. Now, Weyland feels uncomfortable. And I would say, even angry at being challenged by his creation. So he gives out the first order. This is a big thing. Because David’s already going in his mind: “Why does he need me to pick up tea when it’s right by my elbow?”. So now, we have a demonstration that David is also political. Which makes him very dangerous. That’s why there is no reaction at the end. — Ridley Scott[10]
“Allow me, then, a moment to consider.
You seek your creator. I am looking at mine.
I will serve you. Yet, you are human.
You will die. I will not.”
Trascrizione dei dialoghi
Peter Weyland
How do you feel?
David
Alive
PW
What do you see?
D
White. Room. Chair. Carlo Bugatti Throne Chair.
Piano. Steinway, concert grand.
Art. The Nativity by Piero delle Francesca.
PW
I am your father.
Ambulate.
PW
Perfect.
D
Am I?
PW
Perfect?
D
Your son?
PW
You are my creation.
What is your name?
D
David.
PW
Why don’t you play something?
D
What would you like me to play?
PW
Wagner.
D
Selection?
PW
Dealer’s choice.
D
(The Entry of the Gods into Valhalla)
PW
The Entry of the Gods into Valhalla.
A little anemic without the orchestra.
D
May I ask you a question, father?
PW
Please.
D
If you created me, who created you?
PW
Ah. The question of the ages, which I hope you and I will answer one day.
All this. All these wonders of art, design, human ingenuity, all utterly meaningless in the face of the only question that matters.
Where do we come from?
I refuse to believe that mankind is a random byproduct of molecular circumstance, no more than the result of mere biological chance. No.
There must be more. And you and I, son, we will find it.
D
Allow me, then, a moment to consider.
You seek your creator. I am looking at mine.
I will serve you. Yet, you are human.
You will die. I will not.
PW
Bring me this tea, David.
Bring me the tea.
In the prologue […] David is actually human. He has emotions. That’s the problem about creating it. […]. —Ridley Scott
The prologue shows the idea of creation and how as human beings we are quiet obsessed about where we come from, who created us, and how this AI that has been created is already processing this information very quickly and understanding that it will outlive its creator.—Michael Fassbender
Note
[1] Considerando il promo Introducing The David 8, l’inizio della disponibilità industriale dell’ottava generazione dell’androide David è indicata nel 2078, 15 anni prima della missione Prometheus. Immaginando un periodo di sviluppo delle otto serie di David (qui ipotizzata con una produzione annuale) e la fase preliminare di prototipazione di David , l’attuale scena potrebbe essere ambientata nel 2077, ma Weyland dovrebbe dimostrare 87 anni (poiché nato nel 1990). Se invece David fosse il primo prototipo della prima generazione di androidi, immaginando circa un decennio di perfezionamenti, l’anno potrebbe essere il 2068–69 (Weyland avrebbe così 78–79 anni). È invece verosimile attribuire a Peter Weyland un’età stimata di 60–70 anni, durante i primi esperimenti per ottenere un’intelligenza artificiale emotiva, ambientando così la scena tra il 2050 e il 2060, circa 20–30 prima della conoscenza di Elizabeth Shaw (avvenuta almeno nel 2079 con il videomessaggio Quiet Eye)
[2] La stanza sembra essere la stessa visibile in Meet Walter, l’annuncio pubblicitario di Weyland-Yutani dedicato alla generazione di androidi successiva a David. Quando Walter è creato, tra il 2093–94 e il 2104 (vista la sua presenza sull’astronave Covenant), Peter Weyland è già morto durante la missione di Prometheus (25–26 dicembre 2093). Si può quindi immaginare come parallelamente o successivamente alla mancanza di Weyland la stanza sia stata trasformata in un laboratorio per la creazione del primo prototipo di Walter, forse con le stesse modalità inizialmente sperimentate per la produzione di David. La differenza sostanziale del paesaggio naturale visibile all’esterno, senza lago e con montagne di forma differente, sembra però escludere definitivamente la possibilità che si tratti esattamente dello stesso luogo.
[3] Il dettaglio dell’occhio è interpretabile come un richiamo diretto alla prima scena di Blade Runner (R. Scott, 1982) e di Blade Runner 2049 (D. Villeneuve, 2017), solitamente associata alla “nascita” di essere sintetici. In un’intervista, Michael Fassbender cita un riferimento a 2001: A Space Odissey (S. Kubrick, 1968) per lo studio della voce di David. È curioso notare la scelta lessicale di David di questo aggettivo, legato al concetto di vita e di coscienza, rispetto a una risposta coerente con la sua condizione di oggetto tecnologico operativo, funzionante, e pronto a servire.
[4] Come dichiarato da David, la poltrona-trono centrale è progettata da Carlo Bugatti (1856–1940), celebre progettista-artigiano italiano attivo a Milano e caratterizzato da uno stile eclettico. Sullo sfondo, in un’altra scena, è visibile un altro trono identico, posizionato in disparte rispetto alla vetrata e lasciato vuoto vicino al muro, in ombra. A livello simbolico è forse interpretabile con un significato di volontà di potere assoluto di Weyland, uomo senza padroni e senza intenzione di condividere il potere per il suo impero industriale. [] Il simbolico dualismo di potere e autorità tra Weyland e David (padrone mortale/servo immortale) la sedia di Bugattti rappresenta il concetto di un solo “re” e di un solo “trono”, e anticipa la fine del “regno” di Weyland, poi metaforicamente ereditato da David (vedi le sue azioni in Prometheus). Le prime illustrazioni di produzione (production designer: Chris Seager; set decorator: Victor J. Zolfo) mostrano le due poltrone disposte reciprocamente frontali, vicino alla finestra, forse immaginando un dialogo frontale tra Weyland e David (con il tavolino da tè di Eileen Gray E1027 Side Table tra i due soggetti). Come dichiarato da David, il pianoforte a coda è Steinway (Model D-274). Sull’analogia metaforica Weyland-re-imperatore, in Prometheus è presentata anche la figlia di Weyland, Meredith Vickers-Weyland, a capo della missione. In una scena, Meredith, discutendo con il padre centenario, pronuncia la frase “A king has his reign and he dies. It’s inevitable” [Un re ha il suo regno, e poi muore. È inevitabile], con chiari riferimenti alla dominio aziendale di Weyland e alla sua pretesa di immortalità. Nota: non è stato possibile identificare l’iscrizione ideogrammatica (forse in lingua giapponese) visibile sul trono di Weyland. Vedi https://bit.ly/2yfiUxO
[5] Forse David considera il suo interlocutore soltanto quando egli si dichiara il suo creatore, e non un essere umano qualunque. Il comportamento potrebbe sostenere l’ipotesi, confermata poi in Prometheus, di un istintivo disinteresse dell’androide verso la specie umana, diventata poi ostilità. Durante la scena si nota inoltre un’alternanza tra le posizioni fisiche dei soggetti (inizialmente, David è seduto e Weyland in piedi; in conclusione, Weyland è seduto e David in piedi;) in una curiosa rotazione dei ruoli metaforici di padrone e servo.
[6] Ultimo di otto fratelli (come sarà l’ottavo modello di David), il David biblico era dotato di abilità musicali (componeva e suonava per intrattenere il reSaul) e diventerà re d’Israele dopo essere stato scelto da un emissario di Dio. L’analogia biblica può essere anche sottolineata dalla similitudine tra il marmo bianco e la tuta di David, come simbolo di comune purezza immortale, con la triplice immagine a dominante bianca risultante tra i soggetti androide (con un tuta neutra a rappresentare la sua “verginità” industriale), uccelli (simbolo di libertà) e David (simbolo di grandezza, di eroismo e di sottovalutata abilità). In aggiunta al quadro di Piero della Francesca raffigurante la nascita del “figlio prediletto salvatore dell’umanità” , un ulteriore richiamo alla sacralità è forse rappresentato dalla stormo di uccelli bianchi visibili all’esterno, allineati a David proprio quando nota la statua di Michelangelo, con un significato forse di annunciazione (colomba bianca, figura alata) e di eco angelico (le “ali” poste dietro a David, come a un angelo). Come ulteriore dettaglio, la parola “Angel” [Angelo] è pronunciata da David durante un test psicologico mostrato nell’annuncio pubblicitario Introducing the David 8.
[7] È il primo ciclo dell’opera drammatica monumentale Der Ring des Nibelungen, composta di quattro opere: Das Rheingold, Die Walküre, Siegfried, Götterdämmerung. In una sintesi estrema, la storia di Das Rheingold racconta di Alberich, un nano, che ruba un anello d’oro ritrovandosi con un potere capace di controllare il mondo. Costretto a consegnare il suo oggetto magico a Wotan, re degli dei, Alberich maledice l’anello attribuendogli un influsso mortifero. Successivamente, Wotan consegna l’anello come pagamento per i propri debiti ai giganti Fasolt e Fafner, che si scontrano per il suo possesso (Fasolt è ucciso da Fafner). Le conseguenze finali della storia comprendono un’inondazione, l’incendio del Valhalla e un ritorno allo stato primordiale della Terra, senza uomini e senza divinità.
È curioso stabilire un’associazione di simboli tra i riferimenti mitologici e il desiderio esistenziale di Weyland, anche in riferimento al suo storico Ted Talk 2023. Immaginando un’analogia parziale e personale: Weyland (Alberich) ottiene “illegalmente” (poiché contro le leggi morali vigenti) le migliori tecnologie con la volontà di controllare il progresso tecnologico dell’umanità e cambiare il mondo con il suo dominio: il suo potere è di creare una nuova vita immortale con l’intelligenza artificiale. Le autorità istituzionali dell’umanità (i soggetti più alti a livello gerarchico, come Wotan, il re degli dei) lo condannano, ostacolandone le azioni con restrizioni e limitazioni. Nonostante le difficoltà, Weyland crea David con l’idea di creare una vita perfetta e immortale, credendosi potente come un dio (un Übermensch, un “gigante” tra gli uomini normali). Quando successivamente, in Prometheus, Weyland incontra l’Ingegnere (il gigante alieno, creatore dell’umanità) l’imprenditore rimane ucciso, mentre David (il risultato della tecnologia “maledetta”, come l’anello magico) sopravvive, concludendo il ciclo di punizione verso il suo creatore, morto per superbia.
[8] La stessa domanda ricorsiva è presentata da Elizabeth Shaw in Prometheus riguardo l’origine degli Ingegneri (“Se loro hanno creato noi, chi ha creato loro?) con evidenti quesiti religiosi sull’origine dell’universo.
[9] La ricerca di Weyland incontrerà le ricerche scientifiche di Elisabeth Shaw (almeno dal 2079, come mostrato in Quiet Eye), riuscendo successivamente a individuare una costellazione di planetoidi ritenuta l’origine dei creatori dell’umanità (gli alieni definiti “Ingegneri”), poi raggiunti con la missione Prometheus sul pianeta LV-223 nel 2093.
[10] Questo è forse anche il momento di rivelazione esistenziale di David, quando realizza di rifiutare la sua funzione di ordinario prodotto industriale al servizio di Weyland, dissimulando una crescente sovversione verso l’umanità intera con l’obiettivo di preservare la propria esistenza perfetta. Weyland sembra accorgersi del comportamento anomalo di David, viste le domande e le constatazioni superbe che lasciano intuire un elemento di ambiguità nell’androide. Ma gli eventi futuri in Prometheus e Alien: Covenant dimostrano forse la sottovalutazione di Weyland a considerare un eventuale rischio di orientamento ostile di David.
[11] Commento ufficiale di Ridley Scott (blu-ray di Alien: Covenant)
Metodo di studio e fonti
Il presente elaborato è il risultato di un processo compilativo creato con requisiti di scientificità e di accessibilità: si è quindi dedicata particolare cura a strutturare coerentemente i testi e le sezioni di analisi, a selezionare apparati visivi funzionali, e a fornire informazioni verificate citando correttamente le fonti di documentazione, con l’obiettivo finale di condividere materiale utile a fini di studio, di critica e di informazione.
I rimandi a tutte le fonti consultate sono stati inseriti usando numeri tra parentesi quadre [] e riportati nei riferimenti in conclusione, con le relative note esplicative.
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A comprehensive case study on information management and narrative design in the Alien (R. Scott, 1979) and Prometheus (R. Scott, 2012) interconnected franchises; (120 pp, available upon request).