The Road (2009)

Storia e temi

Humenhoid ha analizzato la struttura narrativa di The Road (J. Hillcoat, 2009), versione cinematografica del romanzo originale di Cormac McCarthy (Knopf, 2006).

La sequenza iniziale descrive il mondo prima del collasso, descrivendo la vita del Padre (Viggo Mortensen) e della Moglie (Charlize Theron) fino alla notte della catastrofe.
Dopo la breve sequenza di ricordi, il monologo del padre (Viggo Mortensen) introduce il tempo presente della narrazione descrivendo lo scenario distopico e la missione primaria dei protagonisti.

1. Introduzione

1.1. Il realismo della distopia
Il racconto di The Road è incentrato sul viaggio di un uomo e di un bambino (entrambi mantenuti senza nome), diretti a piedi verso la costa meridionale degli Stati Uniti trasportando soltanto un carrello di poche provviste, in un disperato tentativo di sopravvivere a un clima proibitivo e in un territorio ormai disabitato e pericoloso.

1.2. Elementi informativi e narrativi
In una narrazione cinematografica, semplificando il discorso a condizioni elementari, l’interazione tra la componente testuale (il linguaggio verbale) e la componente visiva (l’immagine) determina l’equilibrio informativo e la comprensione di una rappresentazione. Lo studio di tale equilibrio consente di esaminare le unità comunicative fondamentali di un racconto, individuandone temi, elementi cardinali e aspetti figurativi.

Applicata a The Road, l’operazione permette di sezionare la struttura compositiva del racconto e di analizzare le scelte progettuali compiute
sia in ambito narrativo (l’adattare il romanzo in forma cinematografica), sia iconografico (il concepire le immagini e il loro valore figurativo) scomponendo l’intera architettura comunicativa in una serie di elementi informativi fondamentali.

In sintesi, è possibile elencare sette elementi cardinali:

3. Storia e temi

3.1. Il mondo distopico
Elemento chiave nella definizione del mondo a tema apocalittico di The Road è un improvviso evento catastrofico avvenuto in passato[15]. L’esatta causa del disastro non è mai rivelata esplicitamente, ma le testimonianze del padre
e le visibili conseguenze ambientali sembrano alludere a un devastante cataclisma naturale, combinato poi con altri fattori di crisi (idrica, energetica, alimentare, chimica, nucleare ecc.). Ricostruendo indicativamente l’itinerario di viaggio deciso dal padre, l’area geografica colpita (oltre ai dichiarati effetti a livello mondiale) interessa soprattutto Stati Uniti d’America centrali e meridionali, e in particolare l’area compresa tra il Mississippi interno e il Texas costiero[16], meta finale dei due viaggiatori.

3.1.2. La catastrofe
Dopo la catastrofe, il mondo ha subìto drammatici e radicali cambiamenti climatici trasformandosi in un ambiente estremo e ostile. Le condizioni ambientali e fenomeniche dominanti includono:

3.2. Il viaggio

Lasciata la casa originaria dopo il suicidio della moglie e il freddo incontrastabile, padre e figlio cominciano un viaggio a piedi diretti verso la costa meridionale con la speranza di trovarvi migliori condizioni climatiche.[18]

3.2.1. La sopravvivenza
Profughi in un mondo devastato, padre e figlio cercano di lottare contro la fame e il freddo muovendosi in direzione del mare. In breve, l’esperienza del loro viaggio comprende:

Il viaggio

3.2.2. La salvezza

Rischiata la vita ispezionando una casa abitata da cannibali, padre e figlio riescono a fuggire e proseguono il loro viaggio alla disperata ricerca di cibo. Proprio quando la situazione diventa critica, nel giardino di una casa abbandonata l’uomo scopre casualmente una botola metallica sopra un deposito sotterraneo ancora pieno di provviste.

La scoperta del rifugio determina:

Il rifugio sotterraneo

3.3.3. La morte
Il viaggio è costantemente legato a un equilibrio emotivo incentrato su miseria, terrore e istinto di sopravvivenza. Dopo la catastrofe, la scomparsa di animali e coltivazioni, il collasso di nazioni e civiltà, e i crimini perpetrati tra l’umanità rimasta hanno definito una distopia esistenziale segnata dalla distruzione e dal delitto, dove la morte è divenuta un elemento fondante del nuovo mondo:

3.4. Degenerazione umana e cannibalismo

Trovando una macabra giustificazione dopo la catastrofe tra la fame e la disperazione di menti fragili e deviate, il cannibalismo è emerso come un tragico fenomeno distintivo di gruppi umani devoti a sopravvivere sovvertendo qualsiasi codice etico: in un mondo crudele, ormai desolato e senza legge, bande di uomini armati perlustrano senza sosta strade e boschi alla ricerca di profughi e superstiti da derubare, imprigionare e uccidere.

3.4.1. Cannibali in transito
Guidando un grosso furgone usurato e senza targa, la banda di cannibali risale una buia galleria fermandosi, a causa di un guasto meccanico, in strada, proprio vicino a dove il padre e il bambino si sono nascosti sentendo arrivare il veicolo. La banda è composta da dodici uomini (la cabina di guida ospita soltanto un autista), armati di mazze, asce e fucili da caccia muniti di ottica[21]; uno di loro presenta una gamba amputata.[22]

Dopo che il padre spara e uccide uno dei criminali salvando la vita al bambino[23], i due sono costretti a fuggire immediatamente e a nascondersi nel bosco, cercati dai cannibali per tutta la notte. Il carrello delle loro provviste, abbandonato sulla strada durante la fuga, è poi saccheggiato, lasciando padre e figlio senza riserve di cibo.

3.4.2. Cannibali della casa
Rimasti senza provviste, il padre e il bambino decidono di ispezionare una villa apparentemente abbandonata. All’interno, nel disordine generale, sono visibili bagagli di vario tipo, un cannocchiale montato su un treppiede davanti alla finestra con una campana collegata, una bici statica, un carrello e decine di scarpe ammassate in un cumulo.[24]

In cucina, stoviglie e pentole sporche riempiono il lavandino. Trovata e forzata una botola chiusa con un lucchetto, il padre e il bambino scoprono una cantina sotterranea usata come prigione, con varie persone detenute dai proprietari come fonte di cibo.[25] Quando rientra, il gruppo di cannibali è composto da sei persone: quattro uomini e due donne.[26] Le armi visibili a loro disposizione comprendono una carabina e un fucile a pompa.

3.4.3. Cannibali del bosco
Durante il passaggio in una zona boschiva, il padre scopre casualmente un ipotetico insediamento umano costituito da almeno quattro piccole case in legno, tutte costruite a breve distanza. Poco lontano, otto crani umani sono impalati con dei bastoni, mentre altri teschi sono posizionati alla base di un albero, probabilmente a segnalare l’entrata in un territorio ostile[27].

Procedendo oltre, una grossa pozza di sangue nella neve, con diverse impronte, testimonia una violenta colluttazione e anticipa l’arrivo di un gruppo di uomini intenti a inseguire una giovane donna e un bambino[28], poi accerchiati e brutalmente uccisi.

I cannibali in transito
I cannibali della casa
La botola della cantina — Uomini e donne sono imprigionati e mutilati dai proprietari cannibali per ricavarne scorte di cibo. Un disperato tentativo di rivolta dei prigionieri distrae i banditi e permette al padre e al figlio di fuggire dalla casa nascondendosi all’esterno, aspettando la notte prima di rimettersi in cammino.
I cannibali del bosco mentre inseguono una donna e un bambino.

3.5. Il senso morale dell’umanità

In un mondo ormai devoto a una crudeltà estrema, padre e figlio ripudiano la violenza ingiustificata trovando conforto in un intenso amore reciproco, e in una semplice, ma profonda visione spirituale.

3.5.1. Il fuoco interiore
Dopo il primo, traumatico incontro con i cannibali del furgone, il padre introduce al figlio il concetto di fuoco interiore: una fiamma immaginaria, dentro il corpo, che distingue i buoni dai cattivi.

Il concetto di fuoco implica molteplici riflessioni:

3.5.2. Il vecchio
Ripartiti dal deposito sotterraneo per motivi di sicurezza dopo dei sospetti rumori notturni, il padre e il bambino incontrano sulla strada un anziano profugo. L’insistenza del bambino convince il padre a concedere al vecchio una lattina di cibo che però l’uomo, stremato, rigurgita quasi subito. Invitato dal padre a unirsi a loro per cena, il vecchio si presenta col nome di Ely e, proseguendo insieme il cammino, viene preso affettuosamente per mano dal bambino, subito rimproverato dal padre. In serata, riuniti intorno al fuoco col bambino addormentato, il vecchio e il padre iniziano una conversazione:[30]

L’indomani il vecchio riprende a viaggiare da solo. Quando il bambino, guardando Ely allontanarsi, rimprovera al padre il fatto di averlo praticamente abbandonato a morte certa, l’uomo motiva la propria scelta ricordando al figlio la disponibilità limitata delle loro riserve di cibo.

Il vecchio (Ely).

3.5.3. Il ladro
Derubati di tutte le provviste in un momento di distrazione, padre e figlio riescono a rintracciare il ladro in fuga lungo la costa con il loro carrello. Quando vede avvicinarsi il padre, l’uomo si ferma, pronto a battersi armato di un coltello:

Il ladro

3.5.4. I sopravvissuti armati
Colpito con un freccia in un agguato, il padre riesce a sparare con la pistola lanciarazzi verso una finestra e a colpire l’arciere. Nonostante la ferita, il padre decide di irrompere nell’edificio:

Lo scontro dimostra come la disperazione e la violenza istintiva hanno tragicamente prevalso sui concetti di fiducia e compassione, di dialogo
e ragione, condannando il padre e i profughi a un delirante conflitto di paranoia e incomunicabilità, destinato a concludersi tra rimorso e morte.

L’agguato dei profughi armati di arco.

3.6. Un tragico passato

Tormentato dal passato e depresso nel presente, il padre rivive nei sogni i momenti di felicità vissuti con la moglie, ormai perduti per sempre dopo la catastrofe e il suicidio della donna.[34]

3.6.1. La moglie
La storia personale della moglie è descrivibile considerando due coordinate temporali: il periodo antecedente alla catastrofe, e il periodo seguente.

Nei ricordi antecedenti alla catastrofe:

Nella serie di ricordi seguenti alla catastrofe:

a) Il tempo della serenità + b) La notte della catastrofe
a) Il concerto di musica classica + b) Il tempo della serenità + c) Il pianoforte + d) Il dolce risveglio
a) Il declino + b) La nascita del figlio (parto)
La storia dei proiettili
a) La distruzione del pianoforte + b) Il suicidio della moglie (addio)

3.7. La morte del padre

La malattia polmonare e la ferita alla gamba obbligano l’uomo a interrompere il viaggio e a fermarsi con il bambino a riposare.

3.7.1. La fine come inizio
Abbandonato il carrello in strada dopo un grave attacco di tosse con secrezioni emorragiche, padre e figlio si spostano a piedi in spiaggia. Sognando la moglie addormentata in auto in riva al mare, l’uomo si risveglia sdraiato supino sulla sabbia, con accanto il bambino teneramente sorridente. Durante la notte le condizioni di salute del padre peggiorano e il figlio, in silenzio davanti al fuoco, inizia a capire la gravità della situazione. L’indomani l’uomo confessa al bambino di stare morendo e lo invita a continuare il viaggio da solo, muovendosi verso sud come hanno sempre fatto, e a portare il fuoco cercando altri sopravvissuti. Nonostante la tragica condizione, l’uomo capisce di non essere in grado di mettere fine alla vita del bambino e consegna al figlio la pistola, rimasta carica con un solo proiettile. Nella notte, mentre il bambino dorme, il padre rivolge un ultimo sguardo al cielo e muore.
Il mattino seguente, il bambino compiange il padre e veglia sul corpo accanto al fuoco per un giorno intero, coprendolo poi con una coperta prima di ripartire.

Si riportano alcune semplici constatazioni:

La morte del padre

3.8. L’epilogo aperto

Morto il padre, il figlio si incammina in spiaggia. L’improvvisa comparsa di uno sconosciuto armato crea un’immediata situazione di pericolo.

3.8.1. Una nuova famiglia
Lasciato il corpo del padre e recuperati binocolo, pistola e il proprio zaino, il bambino ritorna verso la riva a contemplare il mare e la nebbia. Improvvisamente, in lontananza, si avvertono i latrati di un cane e, quasi simultaneamente, compare un uomo in rapido avvicinamento[44]. Spaventato, il bambino estrae subito la pistola mirando contro lo sconosciuto per mantenerlo a distanza di sicurezza: l’uomo ha un aspetto ostile, è armato di fucile e presenta il pollice sinistro amputato.[45] Lo sconosciuto allora si ferma, chiede al bambino del padre, e poi lo invita a continuare il viaggio insieme. Temendo di parlare con un cannibale, il bambino interroga l’uomo per valutarne le intenzioni. Quando questi dichiara di avere una moglie e dei figli e di portare il fuoco, il bambino decide di fidarsi e di unirsi a loro.

Detto definitivamente addio al padre, il bambino è infine accolto dalla nuova famiglia di viaggiatori: il veterano, una donna, due bambini (fratello maggiore[46] e sorella) e un cane di piccola taglia.[47] La donna, in particolare, rivolge al bambino rassicuranti parole di affetto.

Si presentano alcune considerazioni:

a) L’uomo sulla spiaggia (veterano) + b) La nuova famiglia

Note

[18] Nel film, la direzione è suggerita dalla moglie e può sottintendere la disastrosa condizione di altre aree statunitensi (settentrionali e orientali), o la presenza di pericoli imminenti (crolli, incendi, uragani, aggressioni).

[19] Il luogo reale delle riprese è il parco divertimenti sul lago Conneaut (Pennsylvania), parzialmente distrutto da un incendio nel 2008.

[20] Il ritrovamento di uno scarabeo vivo da parte del bambino (poco prima del ferimento del padre; 1:28:06) rappresenta l’unica forma di vita animale incontrata durante il viaggio (escluso il cane del veterano), e può testimoniare l’inizio di un graduale cambiamento ambientale positivo.

[21] Nel libro (p. 47), i cannibali del furgone indossano maschere antigas e una tuta antiradiazioni, elementi omessi da Hillcoat per evitare riferimenti a Mad Max, la trilogia distopica creata da George Miller riavviata nel 2015 con un nuovo capitolo (Mad Max: Fury Road). Vedi https:/goo.gl/u8XgEy

[22] Non è escluso che l’uomo sia stato il primo componente a sacrificarsi facendosi amputare la gamba dopo una decisione comune. La presenza nella banda di una donna e di un uomo di origine africana (forse tre considerando anche il membro con il passamontagna bianco e l’autista), denota l’assenza di particolari forme di discriminazione tra i predoni (vedi anche l’uomo di etnia africana visibile tra i cannibali del bosco (1:12:58).

[23] Allontanatosi dalla strada per urinare (13:36), l’uomo scopre il padre
e il bambino nascosti nel bosco. Quando il padre chiede “Da dove venite?”, il cannibale risponde “È importante?” sottolineando l’inutilità dei confini geografici e amministrativi ordinari. Parlando di dettagli, si nota che il bandito indossa un cappello con riportato la sigla “MKM gas”, eventuale rimando a un’azienda di carburanti, ma anche, curiosamente, acronimo di “ManKill(s)Man” [UomoMangiaUomo]; ma si tratta di teorie personali. Nel romanzo l’uomo è descritto “Come un animale nascosto dentro un cranio che guarda fuori attraverso le orbite. […] e la figura di un uccello tatuata sul collo […]” (p. 49). L’immagine di un uccello ritorna nelle illustrazioni disegnate dal bambino nella casa originaria, prima del viaggio (20:44). Riguardo il significato della figura tatuata sul cannibale, un’ipotesi può identificare l’animale come il simbolo di una comune o l’emblema della banda del furgone, o rappresentare semplicemente un ricordo personale del mondo passato.

[24] La quantità di bagagli e il numero di scarpe presenti nella casa possono fornire una stima dei saccheggi e dei rapimenti compiuti dai cannibali.

[25] In particolare, sono distinguibili tre donne e due uomini, entrambi mutilati a una gamba. Un terzo uomo anziano tenta di trattenere il padre in fuga per farsi aiutare, affermando che saranno portati all’affumicatoio (riferendosi ai paioli e alla piattaforma lignea munita di gancio posizionati fuori in giardino e prima osservati dal bambino; 35:49).

[26] Quando il bambino nota dalla finestra il gruppo di cannibali arrivare (37:35), una delle donne tiene per mano un uomo, rendendo esplicita una loro relazione sentimentale o un possibile legame parentale.

[27] Nel romanzo (p. 69), seguendo un muro accanto ai resti di un frutteto, l’uomo e il bambino scoprono tracce di sangue secco, resti di interiora
e un fregio di teste umane deformate da colpi di mazza, decorate con tatuaggi e scuoiate. Il fregio anticipa il passaggio di un gruppo armato
di cannibali disposti in file per quattro e armati di tubi e lance, seguiti da una serie di carri (probabilmente con corpi umani) trainati da schiavi in catene, circa dodici donne di cui alcune incinte e un gruppetto di catamiti (uomini usati a sfondo sessuale) dotati di collare e incatenati (pp. 70–71).

[28] La giovane donna e il bambino possono forse essere sopravvissuti a una precedente aggressione in cui sarebbero stati uccisi un numero imprecisato di profughi, o gli stessi genitori dei giovani, scoperti a camminare nel territorio sorvegliato dal gruppo di cannibali accampato. Vedi una fotografia ufficiale dei giovani fuggitivi https:/goo.gl/gR6ZxQ

[29] La metafora compare principalmente in due sequenze: in una prima conversazione (24:00), ascoltando il padre, il bambino resta perplesso e pensieroso; in un secondo caso (41:44), parlando di cannibalismo e di scelte morali, il bambino capisce in profondità la distinzione tra bene e male, e conclude tenendo in mano un legno ardente come una torcia.

[30] Vedi la trascrizione completa dei dialoghi (segmento 27; pp. 24–26).

[31] Il romanzo (pp. 128–132) e la sceneggiatura derivata non contengono però l’informazione: la dichiarazione di paternità è stata improvvisata durante la riprese da Robert Duvall. La sequenza (1:06:57) è descritta dal regista nel commento tecnico dedicato al racconto filmico.

[32] L’ora della catastrofe ricordata dal padre (1:17) può rimandare a uno specifico verso della Bibbia e, in particolare, al libro della Genesi: “E [Dio] le collocò [il sole, la luna e le stelle] nel firmamento del cielo affinché rischiarassero la Terra”. È, forse, un richiamo a un evento astronomico.

[33] Nel libro (p. 194) il ladro ha subìto l’amputazione di tutte le dita della mano destra in seguito all’espulsione da una comune. Il riferimento esplicita la presenza di gruppi umani organizzati in comunità stabili.

[34] Mentre nel racconto filmico la moglie si suicida abbandonando la
casa originaria prima di partire per la costa, nel romanzo (pp. 43–46) l’abbandono è descritto senza riferimenti spaziali. L’uomo ricorda poi la presenza della donna sulla strada durante la tentata cattura di un cane, quando la pistola era ancora caricata con tre pallottole (p. 67). La moglie potrebbe quindi essersi uccisa dopo un periodo di viaggio (settimane o mesi) insieme al marito e al figlio, decidendo infine di andarsene e di usare una scheggia di ossidiana per procurarsi un’emorragia fatale (p. 45).

[35] Ascoltando con attenzione i suoni ambientali (00:27) si distinguono: canti di uccello, il ronzio di insetti, il latrato di un cane, un muggito, un motore, e (forse) la voce di una bambina.

[36] Il brano è “J. S. Bach, Sonata for Violin and Harpsichord no. 3 in E major, BWV 1016. Adagio ma non tanto” eseguita da Ryan Franks e Harry Scorzo. Vedi un’esecuzione alternativa https:/goo.gl/GuZCrA

[37] Accanto al letto, una bottiglia di vino, due bicchieri e forse il fumo di una sigaretta. I suoni ambientali comprendono cinguettii e un irrigatore.

[38] Proponendo un’ipotesi personale, si tratterebbe del risveglio successivo alla notte del concepimento del figlio: il luogo di origine del bambino (la costa, il mare) coincide con il luogo di fine del padre (ciclo vita-morte).

[39] La frase riprende di proposito il testo promozionale ufficiale:
“In a moment, the world changed forever.” [In un istante il mondo è cambiato per sempre.]. Vedi https:/goo.gl/VtAc8d

[40] Sullo sfondo, tra la serie di libri poggiati sul pianoforte è distinguibile un atlante della Nuova Zelanda, forse consultato per valutare un’eventuale fuga lontano dall’epicentro della catastrofe avvenuta negli Stati Uniti.

[41] I disegni (20:44) comprendono: una stilizzata figura maschile con occhi rossi, denti appuntiti e sangue dalla bocca; una sorta di asino, un uccello bianco inserito in un grande cerchio; la scritta “Kodi” (nome reale del giovane attore Kodi Smit-McPhee), e altri elementi secondari.

[42] È forse sostenibile un rimando all’episodio biblico del sacrificio di Isacco, seppure con differenze concettuali radicali (per il padre, il figlio è Dio).

[43] “This ending […] was a challenge because in the book, it goes into […] the future of when The Boy is older. So, in some ways, it’s even more optimistic in the book, in the sense that it shows that he’s lived on through the years.” [Questo finale è stato una sfida perché nel libro si passa a un tempo futuro in cui il bambino è cresciuto. Quindi, in qualche maniera, il libro è ancora più ottimistico, nel senso che esplicita che il bambino vive negli anni.]. Commento tecnico di John Hillcoat.

[44] I titoli di coda indicano l’uomo (interpretato da Guy Pearce) come “Veteran” [Veterano]. Il romanzo (p. 214) definisce l’uomo “Un reduce di antichi scontri, barbuto, con una cicatrice sulla guancia, l’osso fracassato e l’occhio ballerino.” e con un problema di articolazione della mascella.

[45] Atto di punizione in una comune, marchio di infamia, o condizione estrema per ottenere la libertà, l’amputazione del pollice rimane un mistero introdotto da Hillcoat, come simbolo di ambiguità morale. Per una prolifica discussione tra spettatori vedi https:/goo.gl/bzR3el

[46] Il fratello corrisponde al bambino avvistato dal figlio all’esterno della casa natale del padre (seg. 21, p. 8) ritenuto, però, solo un’allucinazione.

[47] I latrati di cane e i passi sentiti nella notte dal rifugio sotterraneo
(seg, 26, p. 9) possono riferirsi alla presenza, in superficie, del veterano intento a esplorare la zona (1:01:39). L’ipotesi sembra essere confermata dalla moglie dell’uomo quando informa il bambino di un loro precedente pedinamento (1:42:51). Si profila, altrimenti, un valido mistero irrisolto.

Nota legale
Il materiale iconografico, i marchi (registrati o meno) e tutte le informazioni riportate risultanti comunque protette appartengono ai rispettivi proprietari. L’uso interno di materiale protetto risponde esclusivamente a un intento scientifico e culturale.

L’autore rilascia il documento tramite la licenza:

Contatti
Per informazioni, comunicazioni o proposte di collaborazione scrivere a Enrico Granzotto | e@humenhoid.com | Humenhoid.com

Humenhoid è un’unità di ricerca creativa specializzata in intrattenimento immersivo e narrazione transmediale orientata a cinema, serie tv, videogiochi, e promozione.

I progetti di Humenhoid includono:

--

--

I’m a creative research unit specialized in immersive entertainment and transmedia storytelling with focus on cinema, tv series, and videogames | humenhoid.com

Get the Medium app

A button that says 'Download on the App Store', and if clicked it will lead you to the iOS App store
A button that says 'Get it on, Google Play', and if clicked it will lead you to the Google Play store
Humenhoid

I’m a creative research unit specialized in immersive entertainment and transmedia storytelling with focus on cinema, tv series, and videogames | humenhoid.com